Omessa diagnosi

Omessa diagnosi

Con una recente ordinanza, la Cassazione (sentenza n. 16919), si pronuncia sul danno provocato da omessa diagnosi, dei sanitari in pronto soccorso. Tale omissione ha causato il decesso prematuro di una persona già provata da una preesistente patologia cardiaca, ma che comunque avrebbe avuto una aspettativa di vita superiore a quella stroncata dalla omessa diagnosi.

Gli Ermellini hanno sancito che l’omessa diagnosi di un processo morboso terminale determina l’esistenza di un danno risarcibile alla persona, ove risulti che, a causa di tale omissione, il paziente abbia perso la possibilità di vivere alcune settimane o alcuni mesi in più di quelli effettivamente vissuti       

L’evento della perdita di ‘chance’, in questo caso, è inteso come perdita da parte del paziente della possibilità di vivere una vita più lunga, ed è connesso alla privazione di qualcosa che il soggetto già possedeva e di cui avrebbe certamente fruito se non vi fosse stata l’imperizia del medico.

È rispetto a tale danno che vanno considerate le conseguenze pregiudizievoli discendenti dall’aver privato il danneggiato della sopravvivenza anche per un periodo limitato di tempo poiché, se la malattia fosse stata tempestivamente diagnosticata, avrebbe vissuto più a lungo.

L’aspetto peculiare di tale ordinanza, pertanto, è quello di riconoscere l’esistenza di un danno risarcibile derivante dall’omissione di una corretta diagnosi da parte del medico che ha portato ad una morte prematura del paziente.

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Al fine di far comprendere meglio

Necessita che venga valutata la responsabilità penale per quanto concerne l’omessa diagnosi, deve quindi essere accertata la natura colposa della condotta dei sanitari, va inoltre verificato il grado dell’eventuale colpa, nel merito della corrispondenza o meno ai criteri afferenti alle buone pratiche riconosciute dalla comunità scientifica, va in seguito valutato che siano stati rispettati tutti gli standard e i protocolli, attraverso un’analisi medico-scientifica.
Concludendo l’omessa diagnosi non può essere valutata sulla base di probabilità statistica, ma deve essere provata oggettivamente in un quadro logicamente dimostrabile.