Danno esistenziale

DANNO ESISTENZIALE

Danno esistenziale: In conseguenza di un grave incidente stradale un uomo riportava importanti lesioni fisiche. in conseguenza dei danni subiti la sua vita di relazione veniva pesantemente compromessa.

Sia nel primo che nel secondo grado di giudizio la liquidazione del danno definita era considerata dal danneggiato come assolutamente incongrua in quanto non veniva considerata correttamente l’accezione esistenziale del danno non patrimoniale: nessuna somma, infatti, veniva disposta per tale voce di danno, sul presupposto che nell’importo riconosciuto a titolo di danno biologico erano stati presi genericamente in considerazione gli aspetti dinamico-relazionali compromessi a causa del sinistro, e che, pertanto, in tale importo dovesse intendersi integralmente assorbita anche la voce “danno esistenziale” ed il relativo quantum.

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 19211 del 29/9/2015, pur ritenendo corretto evitare qualsiasi duplicazione risarcitoria nella liquidazione del danno non patrimoniale, chiarisce che tale “duplicazione” si verifica solo quando “lo stesso aspetto (o voce) viene computato due o più volte, sulla base di diverse, meramente formali, denominazioni, laddove non sussistono in presenza della liquidazione dei molteplici e diversi aspetti negativi causalmente derivanti dal fatto illecito o dall’inadempimento e incidenti sulla persona del danneggiato/creditore”.

In tutti gli altri casi, l’accezzione  esistenziale va dunque riconosciuto ed adeguatamente risarcito.    danno esistenziale

Pertanto, a prescindere dal nome assegnato dal giudice di merito al tipo di pregiudizio in questione, per esser certi di non tralasciare una importante voce come quella del danno esistenziale, sarà indispensabile valutare “unicamente il concreto pregiudizio preso in esame dal giudice” nella circostanza.

In altre parole non è affatto detto che il danno biologico assorba sempre il danno esistenziale, sul solo presupposto di aver genericamente tenuto conto, nella liquidazione della prima delle due voci, anche gli aspetti dinamico-relazionali compromessi dall’illecito.

Risarcire il danno esistenziale quale voce autonoma, pertanto, non solo non significa affatto duplicare le voci di ristoro e, soprattutto, le poste risarcitorie, bensì permette di riconoscere il diritto del macroleso a ricevere un equo ristoro per la perdita della sua dignità di persona e del proprio diritto ad una vita attiva.